Page 20 - Sebino News - Giugno 2022
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            RIMINI: 8 Maggio 2022, dopo undici ore di                                        GRANDE TONI CAPUOZZO: LE LACRIME AGLI OCCHI

           sfilata si è chiusa la 93ª Adunata degli Alpini                                   «Gli alpini non è gente che se la canti. Una cantata in compagnia sì. Ma per il resto, se
                                                                                             c’è da fare, se serve aiutare, si fa e basta. E allora non voglio dire nulla sul nostro Friuli,
                                                                                             tanto lo sapete già. Tranne una cosa che dirò alla fine. Voglio dire qualcosa sugli alpini
        Undici ore di sfilata, con oltre 75mila penne nere  nere che trasmettevano  soltanto  messaggi positi- della bergamasca, una delle aree più colpite dalla pandemia. Li ricordate tutti, alle adunate,
        che sono passate davanti al Labaro dell’Associazio- vi incentrati sul valore concreto e sullo spirito di  gli alpini della Sezione di Bergamo: non finiscono mai. E stavolta non hanno finito mai
        ne Nazionale Alpini e alla tribuna d’onore sul lungo  servizio degli alpini, con una attenzione particolare  di aiutare, anche se erano in mezzo al dramma: nel solo Gruppo di Nembro sono morte
        mare di Rimini per la 93ª edizione dell’Adunata Na- per i giovani, su cui l’Ana punta moltissimo, sia per  undici penne nere.
        zionale degli Alpini.                      trasmettere loro i suoi valori, sia per garantire ai ra- Lo sappiamo tutti quello che l’Ana ha fatto per costruire l’ospedale da campo di Bergamo
        Una sfilata favorita dal clima fresco e soleggiato e  gazzi un futuro fatto di coscienza civile e capacità  e non serve aggiungere altro. Voglio raccontarvi piccoli gesti, che non hanno avuto tele-
        dal  percorso perfettamente  rettilineo,  che  ha  con- di operare a favore della comunità, della Patria.  camere a renderli noti. Un sabato sera il Gruppo alpini del paesino di Onera-Cantoni, in
        sentito un transito molto  più rapido degli alpini,  Rimini e San Marino hanno dunque vinto la sfida di  collaborazione con la pizzeria “La Rustica”, ha pensato di offrire la cena a tutti gli abitanti
        schierati per nove, rispetto a quello tradizionale nei  portare nel regno italiano del turismo marittimo il  consegnando pizze a domicilio. Duecentocinquanta pizze, tra famiglie e persone che vivo-
        centri storici.                            popolo delle penne nere, con numeri davvero rag- no da sole, nelle strade del centro e nelle abitazioni sparse tra le frazioni.
        Una riuscita straordinaria per l’evento, sullo svol- guardevoli: si calcolano infatti non meno di quat- Le pizze erano contenute in un cartone con una scritta «Buon appetito e mòla mia».
        gimento  del quale  c’era  qualche comprensibile  trocentomila persone presenti a Rimini nell’arco di  Già gli alpini portavano la spesa e i farmaci agli anziani, ma quella sera hanno voluto fare
        apprensione dopo due anni di stop forzato a causa  tre giorni, numeri che hanno soddisfatto anche la  una sorpresa ed è stato anche un modo di controllare che tutto andasse bene, tra le persone
        della pandemia che ha anche causato pesanti lutti  pur notevole ricettività alberghiera della città e che  sole. «Da noi sono passati verso le 18.30 – racconta un’abitante di Oneta, hanno suonato
        tra le file delle penne nere. Invece – ha sottolineato  trovano ad esempio un riscontro anche nei numeri  il campanello e sorpresa: erano gli alpini in guanti e mascherina. Sono stati fantastici ed
        il presidente nazionale Sebastiano Favero – è sta- registrati dalla Cittadella Storica degli alpini (vista  è stato un gesto del tutto inaspettato, che ha messo in risalto l’essenza del piccolo paese
        ta di fatto un ritorno alla normalità, con le Sezioni  da 46.500 visitatori) e dalla Cittadella degli Alpini  di Oneta. Devo essere sincera, mi sono commossa quando abbiamo ricevuto la sorpresa.
        Ana di tutto il mondo che hanno risposto con un  (131.150).                          Ci voleva, ci hanno strappato un sorriso e hanno portato una bella ventata di serenità».
        entusiasmo e una partecipazione commoventi: gli  Un’Adunata che passerà alla storia probabilmente  Gli alpini di Colere hanno fatto qualcosa di ancora più speciale: hanno portato, agli anziani
        alpini sono arrivati a Rimini anche dall’Australia,  come un unicum, perché, in coincidenza con il 150°  ai quali consegnano medicine e spesa, anche un mazzolino di fiori e potete immaginare
        dal Brasile, dal Canada e da ogni dove.    di fondazione del Corpo degli Alpini ha visto sfilare  la tenerezza di vecchie nonne davanti a un piccolo gesto di galanteria. Come giornalista
        La sfilata è stata la dimostrazione dell’incrollabilità  tutte insieme anche le 18 bandiere di guerra (più una  ho raccontato la storia di Siro, che era quello che a ogni dicembre, a Torre de’ Roveri,
        e della saldezza dei valori di fratellanza, pace e so- di istituto) dei reparti del Comando TruppeAlpine.  indossava gli abiti di Babbo Natale – il barbone bianco ce l’aveva di suo – per la gioia dei
        lidarietà da sempre portati avanti dall’Associazione                                 bambini. Siro, un cacciatore che amava la natura, aveva il suo buen retiro nei boschi di
        Nazionale Alpini: lo si è capito chiaramente dalle   W Gli Alpini                    Lerici, estremo sud della Liguria. Un amico della Sezione di La Spezia mi ha scritto che
        decine  di  striscioni  portati  in  corteo  dalle  penne                            era a disposizione della famiglia di Siro, se serviva qualcosa. Li ho messi in contatto e
                                                                                             via. Gli alpini, ovunque, sono capaci di grandi imprese, ma anche di piccoli gesti che non
                                                                                             saranno ricordati con targhe e monumenti, ma hanno strappato un sorriso o una lacrima
                                                                                             di commozione e aiutato a tenere duro. Ah sì, il nostro “Friùl”. Si sono fatte tante cose.
                                                                                             Ma quella che non dimenticheremo mai è la presenza di una penna nera, al forno crema-
                                                                                             torio di Gemona, all’arrivo delle bare da Bergamo. Con il sindaco e un volontario della
                                                                                             Protezione Civile hanno accolto feretri, tra cui forse c’era qualche alpino che era venuto in
                                                                                             Friuli ad aiutare, nel 1976. Ai piedi dei tre, sull’attenti, c’era un mazzo di rose.
                                                                                             E solo il rumore della retromarcia di camion carichi.” Ma era come se suonasse il Silenzio».



















































































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