Page 15 - Sebino News - Giugno 2022
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     MAGNIFICAT ! 50 anni…. da prete!


                                                                       da Nazareth?”  A  volte, gusto quella
                                                                       gioia intima, profonda, piena di stupore
                                                                       e di riconoscenza al Signore … perché
                                                                       proprio nella mia famiglia ha guardato
                                                                       e cercato un sacerdote?  I primi anni
                                                                       a Berbenno, indimenticabili, l’amicizia
                                                                       spontanea  e sincera con le persone
                                                                       di  tutte  le  età,  il  catechismo  per  i  ra-
                                                                       gazzi di seconda e terza media, nelle
                                                                       case  l’Operazione  Mato Grosso, si.
                                                                       Le difficoltà certo, perché anche quelle
                                                                       c’erano, ma contenti e, quando ci si ri-
                                                                       trova tra amici di allora, non si può che
                                                                       rivivere quella gioia. E poi, l’oratorio di
                                                                       Bolgare, stava cadendo ma l’abbiamo
                                                                       tenuto in piedi con l’entusiasmo delle
                                                                       iniziative di quanti erano impegnati in
                                                                       oratorio: i recital, l’impegno  per i po-
                                                                       veri, la testimonianza del volto di una
                                                                       Chiesa che vive tra la gente.
                                                                       E  poi, da dicembre 1984 a  ottobre
                                                                       1993, la prima esperienza  di parroco
                                                                       in Valle Brembana a Olmo al Brembo,
                                                                       con l’aggiunta poi di Mezzoldo.
     “Cosa può mai venire da Nazareth!” Voglio proprio partire         Anche qui, che grazia! Un paese a mi-
     da qui, da uno sguardo di stupore, perché dal Nazareth   sura di famiglia, dove ci si conosceva tutti  in montagna
     del Vangelo contemplo la mia famiglia, mio papà e mia   e la possibilità di guidare una comunità.
     mamma.  Papà  e  mamma,  persone  semplici,  davvero   Anni intensi, ricordo ancora con particolare emozione
     “nazzareni” ma, è proprio da loro, come avveniva nella   le prime comunioni al Giovedì Santo, anche se tutto
     casa di Nazareth, che ho imparato ad inginocchiarmi  nel-  è avvenuto nel silenzio di una valle e di un paese pic-
     la preghiera e ho imparato dalle loro parole e dai loro gesti   colo: un piccolo Nazareth, segnato tra l’altro, da una
     che Dio è un Papà. Come non dire grazie di tutto questo.   straordinaria fraternità tra preti.
     Ed è in questa semplicità di vita e di fede che poteva dav-  Da ottobre 1993 a ottobre 2012, parroco a Madone, 19
     vero far pensare “Ma cosa può mai venire da Nazareth”,   anni sono tanti, davvero il cuore viene preso e cerchi
     che trovo il seme del regalo grande della mia vita da pre-  di regalare quello che ormai fa parte di te: la passione
     te anticipata da tanti anni di preparazione. Anche questi   per la parola, gli incontri di preghiera, indimenticabili i
     li vedo come i 30 anni di Gesù a Nazareth, dei quali nei   ritiri con i giovani all’eremo san Rocco di Santa Brigida   segno  che ho conservato  e custodito nelle  parrocchie,
     vangeli nulla si dice, anche dei miei anni di preparazione,   in Valle Brembana, le nostre celebrazioni nella semplici- l’adorazione notturna dalle 2 alle 3 di notte, essere senti-
     niente da archivio storico. Anche i fatti caratteristici della   tà ma vissute, credo, nella profondità del cuore, davvero  nella di preghiera a nome della mia comunità e per la mia
     vita di seminario che a volte mi piace  raccontare,  non   anni  di  contemplazione  vissuta  nella  semplicità  e  nella  comunità. Davvero, non dirò mai grazie abbastanza per
     erano certo gli anni di oggi, sono raccontati senza risen-  gioia delle relazioni. Quante amicizie, la gioia di guardarsi  questa esperienza che davvero ha segnato il mio essere
     timento alcuno, ma come parte di un’avventura. E poi,   negli occhi.                                    prete: grazie a Charles de Foucauld, a Carlo Carretto, a
     gli anni giovanili nel mio oratorio di Villongo San Filastro.   E, da ottobre 2012 ad oggi, a Cividino/ Quintano, per con- tutti quei testimoni gioiosi e autentici del Vangelo incon-
     Con gli amici, quando ci si ritrova, non si può non raccon-  cludere, ma con le stesse passioni nel cuore: per la Pa- trati a Spello e che mi hanno dato la gioia di far parte
     tare di quegli anni, guidati dal nostro curato e protetti dal   rola, per la preghiera, per le relazioni semplici e sincere,  della carovana dei pellegrini in cerca di Assoluto.
     nostro parroco, anni pieni di gioia, di entusiasmo e di im-  convinto che è nelle cose quotidiane che si fa presente  Si, la gioia, la gioia di essere prete. Per usare una frase
     pegno. Erano gli anni del Concilio si, sognavamo la Chie-  il Regno di Dio, ancora sognando il volto di una Chiesa  fatta, “Se tornassi indietro, farei ancora il prete”. Ho con-
     sa uscita dal Concilio, ci entusmiava far parte di questa   nazarena. Tutte queste passioni erano state fatte venire  servato la gioia del mio primo giorno da prete, cambia la
     Chiesa e ci spronava ad essere testimoni autentici e radi-  a galla attraverso una esperienza della quale non ringra- gioia lungo gli anni, come cambia l’amore tra due sposi
     cali del Vangelo. Quanti momenti, mia mamma mi diceva   zierò mai a sufficienza il Signore: l’esperienza di contem- lungo gli anni, ma è rimasta la gioia. Grazie a tutti quelli
     che la mia casa era l’oratorio. Grazie a quegli anni, pieni   plazione in un  paese vicino ad Assisi,  Spello, dove ho  che in questi lunghi anni hanno camminato insieme a me
     di impegno nella chiesa e per un mondo più giusto, grazie   conosciuto Carlo Carretto e, attraverso di lui, i piccoli fra- nella fede e nell’amicizia o come semplici compagni di
     per la gioia di essere stati giovani dell’oratorio,  gioia che   telli di Charles de Foucauld. Per lunghi anni, ogni anno,  viaggio e che mi hanno aiutato a custodire la gioia nel
     diffondevamo anche in paese quando, alla sera d’estate,   ho vissuto questa esperienza, della durata ogni volta di  cuore.
     si girava per le strade, semplicemente cantando uniti in   una settimana: Preghiera, Parola di Dio, lavoro nella co-                                                                       Don Emilio
     amicizia. E poi, 24 giugno 1972, prete! e sono 50 anni! e   munità o nei campi con i contadini, le giornate di deserto,
     qui, mi ritorna ancora la domanda; “Cosa può mai venire   le adorazioni notturne dalle 2 alle 3 di notte. E’ questo il
          GPH:STUDIOFORMENTI&ASSOCIATI






                                                                     COLLEZIONE
                                                                    IDOOR UNICA



















































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